Negli ultimi anni tra gli atleti delle più svariate discipline si è sempre più diffuso l’utilizzo di dispositivi orali, chiamati più tecnicamente bite o placche di svincolo: questo perché esiste una correlazione tra equilibrio dell’apparato stomatognatico e apparato locomotore.
L’occlusione dentale svolge un ruolo importante sulla postura del corpo.
Negli atleti di alto livello la postura richiede un perfetto adattamento all’attività gestuale dato che una variazione di equilibrio anche se di modesta entità si può tradurre in variazioni dell’intensità della forza e delle capacità di coordinazione incidendo in ultima analisi sulla prestazione sportiva.
Ogni problema odontoiatrico (da gravi problemi ortodontici a un banale restauro per carie non correttamente effettuato) può portare attraverso una masticazione non fisiologica ad uno spostamento della mandibola dalla sua posizione corretta rispetto al mascellare superiore, si verifica cioè una “dislocazione mandibolare”.
La terapia di una malocclusione deve prendere in considerazione la risoluzione del problema che la ha causata, ad esempio inserimento di protesi dove manchino i denti, oppure l’estrazione di un ottavo cresciuto in disodontiasi.
Nella prima fase terapeutica vengono sovente utilizzati bite, questa fase è da considerarsi sempre, o quasi, una terapia occlusale, temporanea o provvisoria, a volte diagnostica, che permette di modificare lo schema occlusale preesistente, in tempi molto brevi, senza intervenire in modo massivo sulla dentatura del paziente.
Tutto ciò rende questa terapia estremamente adattabile alle esigenze dell’atleta vista la rapidità e la scarsa invasività della tecnica.
Possiamo confermare l’esistenza di un miglioramento dell’utilizzo della forza muscolare , della resistenza e pertanto del rendimento atletico dovuto dal miglioramento dell’equilibrio e della stabilità.
Il miglioramento dell’assetto posturale inoltre migliora il gesto atletico in quanto l’atleta riesce ad utilizzare a pieno e ad ottimizzare le sue capacità motorie.
Quest’ultimo aspetto assume primaria importanza in sport di resistenza dove il raggiungimento del risultato sportivo non si basa sulla forza esplosiva ma sul mantenimento di uno sforzo di medio-alta intensità prolungato nel tempo.
Una conseguenza non trascurabile del migliorato assetto posturale è il minor rischio dell’atleta di subire infortuni funzionali , come fratture da stress e strappi muscolari, questo aspetto preventivo riveste un ruolo importante che può permettere all’atleta di avere un migliore stato di benessere generale e di conseguenza meno stress psicologici
In molti sport è importante sottolineare come alcuni accessori possano condizionare l’ occlusione.
Nel caso degli sport motoristici si e’ dimostrato come l’utilizzo del casco, attraverso forti pressioni sui mascellari, condizioni evidenti spostamenti della mandibola e conseguenti variazioni posturali.
Ci sembra importante evidenziare come l’utilizzo di una metodica semplice e non invasiva come il bite attraverso l’acquisizione di una maggior coordinazione possa condizionare una diminuzione del rischio di infortuni e di patologie da sovraccarico.

Non esiste alcuno sport in cui l’utilizzo del bite sia controindicato, anzi visti gli ottimi riscontri sempre più sportivi nelle varie discipline lo adottano con successo.
La scelta della terapia, si puo’ stabilire già in prima visità, dipendentemente dalla compatibilità con il singolo atleta, e in relazione alla disciplina sportiva.